La quinta edizione di Service Day, dal titolo “A ritmo del post vendita”, si è confermata un punto di riferimento per l’intero settore post vendita automotive. L’evento di Quintegia da un’idea di AsConAuto ha riunito a Verona operatori, esperti e aziende per analizzare lo stato del comparto e individuare strategie concrete per affrontare le nuove sfide.
L’appuntamento si è focalizzato innanzitutto sul contesto di riferimento generale: il parco circolante invecchia – nell’ultimo decennio l’età media dei veicoli è passata da meno di dieci anni agli attuali circa tredici, secondo i dati ACI – il numero di punti assistenza (officine autorizzate e indipendenti, gommisti e carrozzerie) si è ridotto dell’8% negli ultimi cinque anni, le tecnologie evolvono rapidamente – sia in termini di motorizzazioni sia di tecnologia e hardware – e le reti si trovano a dover gestire esigenze sempre più complesse. In questo scenario, la due giorni veronese ha messo al centro il dialogo tra tutti gli attori della filiera, facendo emergere sia le opportunità legate a competenze, processi e capacità produttiva, sia le richieste per accompagnare la trasformazione in corso. Un’attenzione particolare è stata posta sull’impatto dei marchi emergenti nel post vendita.
Ad oggi, i new brand rappresentano meno dello 0,5% del parco circolante* (stime 2025 di Quintegia) rispetto al 95% dei marchi tradizionali più diffusi. Se nel lungo periodo si prospetta un’esigenza di assistenza più dedicata ai brand emergenti, la necessità di garantire il servizio di manutenzione e dunque l’approvvigionamento dei ricambi si avverte già oggi.
Con oltre 50 esperti e relatori intervenuti sul palco e una ricca area espositiva, Service Day ha offerto ai partecipanti strumenti concreti per ripensare i propri modelli di business, potenziare la redditività e migliorare la customer experience, elemento chiave per la fidelizzazione della clientela privata e business.
“In questa edizione abbiamo continuato il percorso intrapreso nel 2018, aggiungendo al passaggio cruciale dal servizio di riparazione al concetto di valore dell’assistenza, la comprensione di quale sia il ritmo con il quale il settore avanza e delle sue necessità. Nell’incertezza generale del sistema automotive abbiamo percepito la profonda e radicata determinazione dei protagonisti di non arrestare e di voler entrare nel cambiamento con una consapevolezza adeguata e in grado di offrire servizi contemporanei, nella direzione dell’efficienza, della qualità e della affidabilità. Generare redditività, fatturato e soddisfazione oggi significa innanzitutto investire in formazione, digitalizzazione e innovazione per poter passare dalla conoscenza alla sua applicazione e per poter far fronte a una clientela, sia privata sia business, che ha aspettative ben definite. Service Day si è dunque confermato non solo un momento di aggiornamento e networking, ma anche un laboratorio di idee e strategie per affrontare il futuro del post vendita con visione e pragmatismo.” ha dichiarato Tommaso Bortolomiol, CEO di Quintegia.
Roberto Scarabel, Presidente di AsConAuto ha affermato: “Siamo estremamente soddisfatti della partecipazione registrata a questa 5° edizione di Service Day. Un evento che si è confermato uno straordinario momento di confronto per tutti gli attori della filiera del post-vendita automotive e un’occasione di crescita professionale grazie alle tante sessioni in aula ai principali temi di attualità che stanno ridisegnando il panorama dell’assistenza e dei servizi post-vendita. Siamo orgogliosi del fatto che numerose case abbiano scelto di organizzare proprio all’interno di Service Day i meeting con le loro reti, riconoscendo la credibilità e la solidità della validità di un progetto che AsConAuto ha ideato e ha sostenuto negli anni. Service Day rappresenta oggi la casa del Service, un luogo dove si genera e si diffonde cultura, competenza e innovazione per un comparto sempre più strategico per la competitività delle reti di vendita e assistenza”.
*Il circolante dei marchi tradizionali più diffusi è di oltre 39 milioni (95% per 30 brand, rispetto ad un totale di 41 milioni considerando le marche con meno circolante), mentre per i marchi emergenti si attesta a 130.000 unità nel 2024 (0,3%) e circa 200.000 unità attualizzate ad oggi (0,5% con 21 marchi).










