27 Aprile 2022

Intervista a Rossella Birindelli – Titolare, Birindelli Auto

Cosa significa per lei la parità di genere?
Per me parità di genere significa responsabilità sociale e meritocrazia.
Purtroppo però nel settore automotive, rispetto ad altri settori, siamo ancora indietro su questo aspetto. Nell’ideale comune il nostro viene riconosciuto come un lavoro prettamente maschile, ma non è così, almeno per noi: difatti molti ruoli, in campi diversi, sono ricoperti da donne. Fra i nostri collaboratori abbiamo venditrici, consulenti service, impiegate amministrative e marketing, impiegate back e front office, e un ufficio BDC completamente al femminile. Mentre io, insieme alle mie figlie Giulia e Vittoria, presidiamo questo settore ormai da molti anni. Ed a oggi guidiamo con orgoglio un Gruppo concessionario composto da 8 Showroom, 5 Centri Service BMW e MINI e 180 collaboratori in buona parte della toscana.

Quanto possono incidere per una donna gli stereotipi di genere nello sviluppo del proprio percorso di carriera?
Ahimè gli stereotipi di genere pesano ancora molto a livello sociale e lavorativo in Italia, ma alla Birindelli Auto facciamo di tutto per incentivare l’emancipazione femminile e mettere sullo stesso piano qualitativo e valutativo femmine e maschi. Io e le mie figlie vogliamo essere un esempio per tutti i nostri collaboratori, clienti e fornitori. Per imporsi sul lavoro secondo me sono essenziali volontà, passione e determinazione, caratteristiche che possono accomunare sia a uomini e donne. Io non faccio distinzioni fra uomo e donna, e non mi sono mai sentita diversa. E’ l’ambizione che deve avere una donna, purtroppo spesso non crediamo abbastanza in noi stesse e nelle nostre capacità.

Sono state avviate azioni concrete sulla parità di genere all’interno della sua azienda?
Da qualche anno abbiamo creato un nuovo team composto da sole dipendenti di sesso femminile. È un nuovo reparto che si occupa di comunicazione e assistenza da remoto al cliente. Una squadra composta da 7 dipendenti donne con un’età media di 29 anni. Ma questo è solo l’inizio, puntiamo ad incrementare la quota rosa aziendale nei prossimi anni.

Ci racconti, se ha piacere, di un’esperienza positiva e/o di un’esperienza negativa che ha vissuto, o che le hanno raccontato, rispetto al tema della parità di genere.
Fortunatamente non ho mai vissuto esperienze particolarmente negative. Ormai il mio è un ruolo ampiamente riconosciuto nella mia organizzazione, coltivato nel tempo. Ad essere sinceri non ho mai trovato criticità con i miei collaboratori, in nessun reparto passando dalla vendita all’officina, mi hanno sempre rispettata come donna e Titolare. Penso anche che questa nostra “particolarità” di vertice femminile ci abbia solamente premiato negli anni, perché essendo una rarità (purtroppo) ci ha fatto passare agli occhi di molti come una nota positiva in un settore così prettamente maschile, e un modello da seguire.