28 Giugno 2022

La materialità della transizione energetica e i punti di vista dei costruttori

Quando si parla di transizione energetica ci si concentra molto sull’aggettivo, quindi sull’energia, dimenticandosi del fatto che prima di tutto si tratta di una transizione, che coinvolge diversi fattori e ha implicazioni di ampia portata. Questo è uno dei primi pensieri che ha condiviso nel suo intervento ad Automotive Dealer Day 2022 Fabrizio Maronta, tra i giornalisti della principale rivista italiana di geopolitica Limes.
Spesso la parola ‘globalizzazione’ viene associata a ‘smaterializzazione’, collegandola alla rivoluzione informatica degli ultimi decenni. Questo parallelismo fa però passare in secondo piano quanto in realtà la globalizzazione sia qualcosa di molto tangibile, basti pensare ad esempio che la gran parte dei traffici di materie prime viaggia per nave, oppure che il sistema di telecomunicazioni si basa su una rete di cavidotti che passa sotto gli oceani. Ma proviamo a traslare questo concetto in un esempio pratico molto vicino al settore auto: l’importazione di gas. I dati pre-pandemia ci dicono che l’Italia importa il 96% del gas che utilizza e ne produce solo il 4%. Le recenti crisi, sanitaria e bellica, combinate alla richiesta di utilizzo di energie rinnovabili, hanno spinto il Paese a ripensare il sistema di fonti di approvvigionamento. Secondo le previsioni, l’Italia importerà sempre di più da tutti quei Paesi che producono Gas Naturale Liquefatto, con la sostanziale differenza che questo tipo di gas viene trasportato via nave e non via tubo, quindi con dei costi strutturali maggiori. Secondo Maronta, questo implicherà un aumento bollette verosimilmente strutturale e non necessariamente marginale. Questo è solo uno dei casi che fa chiaramente comprendere quanto sia importante parlare anche della materialità della transizione energetica, per comprenderne a fondo tutte le implicazioni e prospettive.
Transizione energetica significa anche transizione elettronica, non solo dell’auto ma di tutta l’infrastruttura che ci sta intorno. Questo vuol dire che si sta giocando un’enorme partita industriale intorno alle materie prime necessarie per questa transizione, di cui la maggior parte non sono in Europa, ecco perché la componente geostrategica, insieme a quella materiale, giocano un ruolo fondamentale.


Riflessioni di questo genere, che comprendono variabili e tematiche di cui solitamente il settore automotive non tiene conto, sono utili per prendere una maggiore consapevolezza del mondo in cui il business auto è inserito e da cui è fortemente influenzato, che è quindi necessario tenere in considerazione nella grande sfida verso l’elettrificazione.
Le case automobilistiche sono in prima linea in questa partita, guardando al time-limit del 2035 imposto dall’Unione Europea. Molte sono le voci dei numeri 1 di brand auto intervenuti nella 3 giorni veronese, che hanno evidenziato criticità e opportunità dell’elettrico, in una visione a breve e lungo termine.

Marco Saltalamacchia del Gruppo Koelliker ha posto l’accento sull’importanza di studiare soluzioni ad hoc per i clienti professional, che saranno gli early adopters dell’elettrico e che avranno bisogno di una rete di ricarica capillare e potente. Questi ultimi infatti sono già tra i consumatori più propensi all’acquisto di BEV, anche spinti dalle sempre più crescenti limitazioni al traffico imposte dalle grandi città, che tentano così di arginare da tempo gli effetti di un incessante fenomeno di inurbamento.
Secondo Marcus Osegowitsch di Volkswagen Group Italia le case automobilistiche hanno necessità di essere supportate dai dealer per accompagnare efficacemente i clienti verso questa transizione, i concessionari saranno quindi centri fondamentali per tutti i servizi di mobilità e di post vendita, ma soprattutto saranno il riferimento per il customer care. Anche se l’elettrificazione rappresenta una rivoluzione, quello su cui non va perso il focus è l’evoluzione delle esigenze dei consumatori che andranno comprese e soddisfatte, anche e soprattutto grazie ad un affiancamento costante da parte dei dealer.

Per Raffaele Fusilli di Renault Italia, il tema dell’elettrificazione sta diventando sempre più gradito dal mercato nonostante i problemi attuali ad esso connessi. Le auto elettriche non sono più “noiose” ma l’elemento di design e di innovazione genera interesse. Renault punta a diventare leader nell’elettrificazione in Europa nel 2025 e per la casa francese questa alimentazione non rappresenta una novità: la rete è pronta a gestire il prodotto e rassicurare il cliente con una serie di servizi ad esso connessi.
Massimiliano Di Silvestre di BMW Italia ha sottolineato infine come nel mondo dell’elettrico, anche per un brand come BMW, non si può dare per scontato un posizionamento di leadership come quello del mercato attuale. Il mindset è fondamentale: non si può aspettare che le condizioni siano perfette per partire, soprattutto quando la concorrenza procede a ritmi elevati. La casa bavarese procede quindi nel cammino verso l’elettrificazione anche potenziando la rete di ricarica e sempre tenendo presente come, in questa rivoluzione, i processi e le persone sono molto più al centro rispetto al modello tradizionale.